Thursday, February 14, 2013

Regarde, c'est le toubab!

Svegliarsi presto per godersi il fresco dei 19 gradi mattutini e' una cosa molto piacevole. Svegliarsi alle 5 perche' il muezzin dietro casa ha dato via alla ṣalāt al-ṣubḥ (preghiera dell'alba) ti sconquassa mentalmente. Per fortuna le due rak'a non durano piu' di mezz'ora in totale, quindi puoi tornare a letto per un altro paio di ore per poi svegliarti con la voglia di salvare il mondo.

Ma sta voglia conta ben poco. (Attenzione, queste sono prime percezioni e vanno prese come tali!) L'utopia si scontra con la realta' dei fatti. La gente vive per strada. Tra le pecore, le galline e qualche pulcino denutrito (mio nonno sarebbe cosi' scosso nel vederlo!). Tra mille borse di plastica, dei pneumatici e taxisti/stuntmen. Che cacchio vuole sta gente? O meglio, chi ha chiesto il mio aiuto? E soprattutto, per fare cosa? Applicare modelli di sviluppo preconfezionati?

Penso di no. L'approccio europeo potrebbe risultare infruttuoso proprio per un'insita distanza tra la la teoria e la pratica che sembra pervadere questi luoghi. Quando la gente ha fame fatica a concertare le proprie azioni all'interno di un piano precostituito. L'approccio inglese, tendenzialmente meno utopico, lavora comunque con un alto grado di prossimita' tra teoria e pratica. Ma la prima e' un momento fondamentale dell'agire senza la quale non si puo' passare alla seconda. Qui, invece, la teoria sembra mancare. La domanda e': ne hanno bisogno?

Non lo so. Ci vuole del tempo per arrivare a questa risposta. Sono certo che un qualsivoglia grado di teorizzazione/pianificazione sia fondamentale per poter garantire uno sviluppo sostenibile di questi luoghi. Ma voglio lasciare questi primi giorni all'interiorizzazione delle contraddizioni tra il mondo che ho lasciato e quello che sto trovando. Confidando che un approccio di ascolto attivo possa rivelarsi molto piu' proficuo che una semplice imposizione di visioni proprie del mondo civilizzato. Affinche' possa passare dallo stato di toubab a quello di mon ami toubab.

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