“Un lavoro? Ma ti rendi conto di che cosa mi stai chiedendo? Parli di lavoro come se stessi parlando di caramelle o spritz. C'e' crisi, lo sai? Hai mai sentito parlarne? Si si, continua a citarmi la Costituzione italiana, continua a ripetere che hai due lauree, continua a raccontarmi di quanti corsi di formazione hai fatto. Che me ne faccio? Si mangiano i tuoi pezzi di carta? Io, ai miei tempi, ho cominciato a lavorare subito dopo la terza media, mi sono rimboccato le maniche, non avevamo mica tempo per andare a studiare, noi. Non come voi, letterati nullafacenti che vi fate chiamare dottori. Che cosa sai fare, veramente?”
“Innanzitutto vorrei ringraziarla per la sua schiettezza, non e’ facile trovare persone cosi’ sincere di questi tempi. Successivamente vorrei evidenziare il fatto che tutto il mio percorso formativo e’ stato orientato verso questo settore e che la figura professionale che la vostra azienda sta cercando sembra proprio adatta al mio profilo. Beninteso, non ho di certo la presunzione di considerarmi esperto, c’e’ tanto da imparare da gente come lei che in questo campo vanta cosi’ tanti successi, ma la mia predisposizione all’apprendere ben si confa’ ad una posizione dinamica e proattiva come quella nell’annuncio.”
“Si si, sei bravo a rigirare le parole, cosa hai studiato all’universita’, scienze politiche per caso? Non potevi anche tu fare politica? Guardali la’, quelli a Roma che prendono lo stipendio per scaldare la poltrona. Per fortuna che adesso e’ arrivato Grillo, li manda affanculo lui, non ha mica paura, sai? Lui si che e’ una brava persona, mica ruba come tutti quegli altri. Una bella guerra ci vorrebbe, una bella carestia cosi’ tutti capiscono cosa vuol dire sudare per guadagnarsi il pane. Ascolta… soldi adesso non ce ne sono, nessuno paga e io devo pagare i fornitori, senno’ come vado avanti? Cominci con uno stage e poi vediamo?”
“Mi permetta un piccolo appunto: lungi da me di invocare una guerra, ma e’ d’uopo riconoscere che una guerra sicuramente aumenterebbe la domanda di manodopera. Comunque, se lei dall’alto della sua esperienza reputa che la migliore via per sviluppare la mia carriera sia cominciare con uno stage non pagato di tre mesi, mi fido e m’impegno a dimostrarle lavorando sodo che l’azienda puo’ beneficiare del mio inserimento nell’organico. La ringrazio molto, signor direttore.” E penso: evvai! C’ho uno stage, un altro stage da aggiungere ai 5 gia’ nel mio curriculum! Dai! E, magari, dopo avro’ un lavoro… che senzazione di leggera follia!
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