Monday, November 1, 2010

Felicita' in LA

Griffith Observtory, Los Angeles. Secondo giorno in un motel di Hollywood e mi chiedo quale sia la bellezza interiore di questo posto, non molto dissimile da Las Vegas se si sostituiscono gli studi cinematografici con i casino', le stelle della walk of fame con le varie adescatrici. 
Si parla sempre di vizi ma in una maniera piu' celata.

Non c'e' felicita' nel toccare la stella di Michael Jackson, nel fotografare la scritta di Hollywood che spadroneggia su una collina, nel camminare tra lo sfarzo e il consumismo ornati da straordinarie insenge luminose. Se poi, come in questo momento, le tue carte di credito sono bloccate, la felicita' cala. Perche' qui la felicita' si paga.


Per avere quella che la maggior parte degli americani chiamano cena, un hamburger french fries e una bud - birra non degna di tale denominazione -, normalmente spenderesti 10$, ma sei in LA, in particolare ad Hollywood, perche' non andare da Hooters dove la sopra citata cena viene servita da splendide ragazze di varie razze, accomunate dal fatto di avere come minimo una terza di reggiseno, che espongono la loro mercanzia cosi' pudicamente da far ribrezzo alla nostrana Cicciolina.
A parte il fatto che non sono un amante di quello che gli inglesi definiscono window-shopping, la cena non aveva quel gusto particolare da giustificare una tale maggiorazione.

Qui la felicita' a' preconfezionata come l'insalatina greca che mi ha parzialmente sfamato oggi a pranzo: tre pomodorini, un quarto di cipolla tagliata sottile, un po' di insalata verde, tracce di feta. Ah, dimenticavo l'immancabile dressing, la salsa, senza la quale tutto avrebbe un altro sapore. Magari gli ingredienti ci sono: una stimolante feta, dei propositivi pomodorini, una stuzzicante cipollina, un'insalata verde speranza. Ma poi arriva il dressing: e' troppo gusto per resistervi, non ce la si puo' fare a rinunciarvi. Tutto assume lo stesso gusto, tutto si amalgama in un risultante realta' edulcorata definita dai piu' come felicita'.

Non mi posso quindi esimere dallo scattare una foto dell'insegna di Hollywood nel monte Olimpo o dall'osservare le stelle nella pavimentazione di Hollywood Boulevard, perche' questa e' la felicita', almeno quella di una parte della realta' metropolitana.

Pero', quando poi ti trovi in riva all'oceano Pacifico, fai il bagno e ti schianti contro le grandi onde con in tuoi compagni d'avventura; quando entri nel piu' grande negozio indipendente di musica al mondo; quando ti scattano mille foto per un costume di Halloween che ti sei fatto in cinque minuti con cose trovate per strada, ti prendi la tua rivincita. La felicita' esiste.

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