Saturday, July 30, 2011

Spontaneita' e inadeguatezza: Dogtooth e Artur Barrio

Avvertire il senso di inadeugatezza ci fa reprimere istinti e pulsioni che potrebbero risultare inadatte alla situazione che stiamo vivendo. Tanto si che pare che in giro molta gente abbia appena rifatto le pastiglie dei freni inibitori. 
Non scherziamo. Anzi facciamolo. Ci manca, e molto. Se non si scherza e non si ride, ci sara' un motivo.

La schedina e' gia' pronta, i numeri gia' decisi. E' sufficiente giocare due euro e i risultati si vedranno a breve. Perche' rischiare e tentare di cambiarla? Perche' non lasciare tutto invariato? Non ne varrebbe la pena: giochiamo senza metterci in gioco, rischiamo con il culo parato, aspettiamo siano gli altri a fare la propria mossa. Anche a costo di rimanere chiusi nella propria bolla di verita' cosi' rosa e zuccherosa da sembrare una big bubble.

E cosi', in questo movimento centripeto la cerchia di amici si restringe sempre piu', le proprie convinzioni si arricchiscono di altre dosi di certezza e conoscere una persona nuova puo' risultare pericoloso oltre che socialmente scomodo. Rovinerebbe equilibri che hanno richiesto anni e anni di assestamento.

Monday, June 20, 2011

Lembrança de Portugal, o Pessoa

Chi mi conosce sa in che stati pietosi versa il mio desktop: oggi vi ho trovato queste righe per caso e stavo proprio pensando a Lisboa, Rua da Padaria, Ale, Laura, Edwil e tanti altri... lembrança de Portugal.

"...dopo cinque giorni senza riuscire a deglutire le due mele che mi si erano bloccate in gola, cinque giorni di sogni molesti imputabili all'alterazione che non si registrava dall'epoca della varicella, cinque giorni di coccole di Laura, forças di Ale e tea al gelsomino di Edwil e' arrivato il grande momento: pulito, cambiato i calzini, passata di deodorante, pronto per l'impatto tremendo con un mondo esterno che per 5 giorni era stato sostiutito da film con le pistole - come li chiamerebbe Tommaso - e serie settima e ottava dei Griffin.

E ti senti a casa appena vai a prendere un caffe' da Fernandinho... Fernandinho e' il nome del bar che e' gestito dal signor Adriano, fatto alquanto strano, ma vabbe', pare una metafora creata per descrivere il Portogallo.

Wednesday, May 4, 2011

Morte per Osama, osanna per Obama!

Le riviste pulp in uscita questa settimana non si concentreranno solo sullo sposalizio storico avvenuto la scorsa settimana a Westmister: questo, a mio modesto avviso, e' l'unico vantaggio della morte di Osama Bin Laden. I rotocalchi, infatti, avranno il loro bel da fare nel raccogliere i pettegolezzi di una famiglia come quella dello Sceicco che vanta cinquantadue fratelli - se dovessero interessarsi anche degli zii, dei cuigini e dei nipoti mi sa che ci scappa il supplemento speciale.

Nel frattempo, come ci si poteva aspettare, la notizia si e' meritata titoli a caratteri cubitali sulle prime pagine di tutti i giornali americani e della fedele Europa. Rot in hell!, marcisci all'inferno, Butcher of 9/11 is dead, il macellaio dell'undici settembre e' morto e, Justice has been done, giustizia e' fatta, alcuni dei piu' eclatanti.

Thursday, April 7, 2011

Il Capitalismo vince sulla Democrazia

Oggi 7 aprile e' stato rinvenuto nella periferia di Budapest il corpo senza vita del Governo socialista portoghese. La data del decesso si aggira attorno al 23 marzo, ma le cause sono ancora da appurare. Leggendo le ricostruzioni dell'Interpol e della polizia locale emerge un fatto curioso: precedentemente a quello che dopo le prime rivelazioni risulta essere un omicidio, secondo cio' che riportano i verbali, la vittima si sarebbe tirata giu' i pantaloni lasciandosi seviziare ripetutamente da vari individui, indicativamente tre. Non sarebbero pero' stati i soli presenti allo scempio: dalle orme rilevate nel fango sembra che altre sedici persone avrebbero assistito a quello spettacolo infame, ma, per circostanze ignote, queste non si sarebbero mai avvicinate alla vittima. I dati della scentifica, ancora incerti dati l'avanzato stato di putrefazione del corpo, rivelano che i dna dei tre violentatori apparterrebbero ai noti criminali internazionali i cui nomi in codice sono S&P's, Moody's e Fitch.

Tuesday, March 29, 2011

Perdere un volo

Perdere un volo. Perdere un volo deve essere seccante. Si decisamente seccante, hai i tuoi piani pronti, qualcuno che ti aspetta, un altro mezzo da prendere, molte ore di viaggio e non vorresti certo avere alcun intoppo. Magari stai tornando a casa dagli Stati Uniti, pochi giorni prima di Natale, e’ tanto che non vedi la famiglia e non ci starebbe proprio un volo ritardato che ti fa perdere la coincidenza. Magari stai andando a presentare il progetto vincente davanti ad una giuria internazionale a Londra e la tua assenza verrebbe interpretata come un ritiro dalla competizione. Magari hai gia’ pagato il corso in un atelier parigino e, a causa di qualche nube tossica di non ben precisata origine, ti salta il volo: quattro giorni di ritardo senza poter fare altrimenti.

Ma quando ti chiama un amico e senti che gioisce perche’ gli hanno cancellato il volo con partenza da Lisbona alle tre pomeridiane di un martedi’ di primavera, ti viene da pensare che perdere un volo non dev’essere poi cosi’ tanto male. Probabilmente glielo ritarderanno solo un paio d’ore, lui perdera’ pure l’autobus che lo avrebbe portato a casa, ma non gli importa, potete vedervi una volta in piu’ e questo e’ abbastanza.

Thursday, February 3, 2011

Lisboa

Outra vez te revejo,
cidade da minha infância pavorosamente perdida...
Cidade triste e alegre, outra vez sonho aqui...
Eu? Mas sou eu o mesmo que aqui vivi, e aqui voltei,
E aqui tornei a voltar, e a voltar.
E aqui de novo tornei a voltar?

Ou somos todos os Eu que estive aqui ou estiveram,
Uma série de contra-entes ligadas por um fio-memória,
Uma série de sonhos de mim de alguém fora de mim?

Álvaro de Campos


Di nuovo ti rivedo, / città della mia infanzia paurosamente perduta... / Città triste e allegra, dove sogno ancora una volta... / Io? Ma sono lo stesso che qui vissi e qui tornai, / e vi continuai a tornare e a tornare, / e di nuovo a tornare e a tornare? // Oppure siamo noi tutti gli Io che qui abitai o abitarono, / una serie di perle-enti legate da un filo-memoria, / una serie di sogni fatti da qualcuno fuori di me?