Saturday, December 22, 2012

Contro ogni previsione, contro ogni scelta razionale


La tentazione e' forte, la ricompensa sostanziosa, la via abbastanza facile. Basta essere un po' commerciali, sapersi vendere, essere seri - perche' si sta parlando di soldi - e al contempo affabili - perche' ci si relaziona con persone umane. Approccio dinamico, progetto stimolante, possibilita' di carriera dietro l'angolo. E, siamo realisti, un lavoro di questi tempi non e' una cosa da disdegnare, l'indipendenza finanziaria comincia a diventare un valore, se non una necessita'.

And one gets stuck in the swing of things! Ti fregano, cominci a diventare parte di quel mondo che hai sempre guardato con uno spirito critico di osservazione e valutazione. Chiudi in un cassetto ideali, sogni, progetti. Li sostituisci con stipendi, macchina e status symbol vari. Hai bisogno di dimostrare al mondo quanto vali e per fare cio' scegli l'ostentazione dei tuoi possedimenti. Cambia completamente l'ordine di priorita', anche grazie ad una certa impostazione inculcatati dal sistema educativo e sociale britannico. Sistema che pero' ti ha insegnato che per diventare grandi non si devono mai perdere di vista le tue aspirazioni. 

Monday, August 27, 2012

I love this country


Quando sei in aeroporto stai andando da qualche parte e, a meno che non siano vacanze, stai muovendoti per fare qualcosa. Anche se questo qualcosa può' cambiare la tua vita, non e' molto diverso dalle cose che fai ogni giorno; ma l'attesa del volo, il controllo documenti, le procedure di sicurezza e la molteplicità' di persone che ti trovi attorno danno al viaggio un'aura magica il cui fascino sfuggente ancora mi affascina ed attrae, spingendomi ogni volta a scegliere una nuova destinazione. Ancora una volta quindi, in attesa al cancello d'imbarco del volo per Londra, osservo le persone attorno a me, mi soffermo su quelle piccole enormi peculiarità' che caratterizzano razze e culture differenti, e, soprattutto, rifletto sulla mia vita.

L'anno alla London School of Economics e' svanito. L'incommensurabile valore educativo che l'esperienza inglese fornisce va riconosciuto. Dall'attenzione al dettaglio alle capacita' relazionali, viene insegnato allo studente come potersi valorizzare (o 'vendere', seguendo il vocabolario dei sinonimi e contrari della regina) al meglio. Insomma, il bilancio dell'anno e' nettamente positivo. Ma tra le voci in passivo se ne trovano varie che e' di dovere sottolineare - disse colui il quale, oppresso da sfide che sembrano insormontabili, decide di tornare in patria a lenirsi le ferite e, per sentirsi meno nella posizione dello sconfitto, depreca usi, costumi e modalita' di una cultura che gli ha dato molto filo da torcere. Ecco, questo non vuole essere un post scritto da questo tipo di persona. Questo e' un post sull'amore per l'Italia.

Tuesday, May 15, 2012

Prostitute, Marx e Polanyi


Quando ha puntato il dito contro il capitalismo e la rivoluzione industriale, Marx si sbagliava su una cosa. L’alienazione non era poi questa grande novita’. Prodromi di quanto sarebbe successo con lo spostamento della manodopera dall'agricoltura di sussistenza all'industria si potevano già' vedere da millenni, semplicemente osservando quello che e' da molti considerato il lavoro piu' antico del mondo, ovvero la compravendita di prestazioni sessuali. 

Tralasciando ora tutti le considerazioni sociali e politiche sulla prostituzione, analizziamo il fenomeno da punto di vista economico: l'uomo/la donna che si prostituisce  produce un'interazione tra venditore e compratore e quindi genera una sorta di mercato nel quale sono offerte prestazioni come penetrazione, sesso orale e via dicendo, che non sono prodotti dalla persona, ma esistevano ex ante. Per meglio dire, il corpo non e’ il creato dal lavoro di una persona, e’ una risorsa che esiste in natura, come l’acqua e la terra.

Thursday, March 29, 2012

Il ritorno alle emozioni


Beh, Gran Canaria di per se' e' un'isola turistica, poi quando scegli di andare a Playa del Ingles in un bungalow con piscina attaccato al centro commerciale con tutte le attrazioni possibili e immaginabili (prostitute incluse), diciamo che non stai facendo proprio del turismo alternativo. Ma volendo del sole a Marzo e magari anche della gente con cui fare un po' di casino, e disponendo di un budget limitato questo era il posto più' esotico che la Ryanair ci offriva.

Dopo due giorni di mare e sole, ci si lancia in una seratona con tanto di sbornia al Pacha, divertimento preconfezionato per turisti Nord europei repressi, si va a letto alle sei, ci si alza dal mal di testa alle undici e si decide di andare a visitare Las Palmas, la capitale dell'isola. Casermoni degni di un passato sovietico alla nostra sinistra, petroliere e porto industriale sulla destra. L'accoglienza, dobbiamo riconoscere, non e' delle migliori. Ma proseguiamo fino a La Isleta, un promontorio verso Nord. 

Monday, January 30, 2012

Perche' non ti fai una vita? (why don't you get a life?)


La decadenza. Si, sto parlando come un vecchio. Un vecchio che inevitabilmente parla bene dei bei tempi andati, dove tutto funzionava e quello che non funzionava era fatto apposta perche' tu imparassi ad arrangiarti nella vita e tirarti su le maniche. E la speranza.

E' incredibile: stamattina stavo intervistando un certo Andrew Feinstein e mi ha riportato un episodio. Un giorno, parlando un po' in giro di corruzione e traffico d'armi, stava raccontando il giro di mazzette, raccomandazioni e favoritismi in un villaggio sperso nel Sud Africa che, per rispetto della privacy degli abitanti del paesello chiameremo con un nome fittizio, Pear. Succede che a un certo punto si alza una signora dalla terza fila e gli grida: 'Why don't you get a life?', ovvero 'Perche' non ti fai una vita?'. 

Monday, January 16, 2012

Forma, sostanza, Londra e tette rifatte

Si, chi non muore si rivede. O meglio si rilegge. Il blog non e' morto, solo che la dedizione richiestami durante il primo semestre di questa nuova esperienza universitaria in quel di Londra mi ha tagliato lo spazio che di tanto in tanto utilizzavo per mettere su carta qualche mia riflessione. Al di la' di cio', sono all'inizio della seconda e più' dura parte di questa avventura educativa e mi sento più' tranquillo perché' ho trovato la mia dimensione.

Entravo in biblioteca dieci minuti fa con il mio Macbook Pro - giusto per evidenziare che sono parte del sistema come tutti gli altri, e ammiravo ancora una volta la magnificenza di questo posto. Sei piani, un migliaio di computer e tra i quattro e cinque milioni di libri. L'ultima volta che c'ho portato un'amica a vederla stava svenendo mentre ripeteva "you have to be kidding me".